UN AIUTO AGLI ESCLUSI DAL REDDITO DI INCLUSIONE: SUPPORTO PER FORMAZIONE E LAVORO
Il recente decreto Lavoro (DL n. 48 del 2023), approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso primo maggio, contiene gli aggiornamenti in materia di occupazione e strumenti per favorire la ricerca del lavoro: il testo contiene il taglio del cuneo fiscale ma anche la riforma dei contratti a termine, specifici incentivi all’occupazione giovanile, la semplificazione degli obblighi di informazione nei rapporti di lavoro subordinato, aggiornamenti in tema di fringe benefit e assegno unico, e il ‘Supporto per formazione e lavoro‘, una misura di sostegno per il reddito e contro la povertà che verrà erogata a chi non ha i requisiti di accesso all’assegno di inclusione. Questa nuova misura partirà dal prossimo settembre ed è destinata a chi è in stato di povertà assoluta, frequenta corsi formativi che servono a favorire le chance di inserimento lavorativo e, al contempo, prevede infatti l’assegnazione di un contributo pari a 350 euro mensili (per un massimo di 12 mensilità), ed escluso dall’assegno di inclusione. La misura rappresenta un sostegno economico, in vista di una nuova occupazione e sollecita alla partecipazione a percorsi formativi ad hoc. Possiamo definire questo sostegno come una “misura di attivazione al lavoro” che mira a favorire le politiche attive del lavoro, la formazione e riqualificazione professionale. Con cadenza di 90 giorni saranno effettuati controlli sulla partecipazione alle attività di formazione e di attivazione al lavoro. Per coloro che non rispetteranno gli impegni di formazione è prevista la sospensione del beneficio economico. Se si escludono i nuclei con over 60 o disabili – per cui ci sarà l’assegno di inclusione – si potrebbe trattare di oltre 300mila persone: coloro che, pur vivendo una situazione di fragilità economica, non hanno i requisiti per conseguire l’assegno di inclusione. Il percettore sottoscriverà un patto di servizio ad hoc per ricevere offerte di lavoro e servizi di orientamento e accompagnamento alla nuova occupazione, ma anche indicare, con idonea documentazione, di essersi rivolto ad almeno tre agenzie per il lavoro o enti autorizzati all’attività di intermediazione quale misura di attivazione al lavoro.
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