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04/07/2023 244
NEL DECRETO LAVORO C’E’ SPAZIO PER I NEET. MA SOLO TEMPORANEAMENTE.

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Nel decreto lavoro appena convertito in legge, per la prima volta, si riconosce concretamente il problema dei Neet, quei giovani che si trovano al di fuori dei circuiti lavorativi e formativi. Lo scenario in cui si inserisce la scelta del Governo è assai noto: in Italia sono tre milioni i giovani tra 15 e 29 anni di età che non studiano né lavorano. La nuova legge introduce un incentivo per le aziende che assumono giovani con meno di 30 anni, che non studiano né lavorano e che sono registrati al programma “Iniziativa Occupazione Giovani”. Ma si tratta di una misura temporanea valida solo per il periodo compreso tra il primo giugno e il 31 dicembre. La norma è in sé positiva perché riconosce il problema dei Neet e lo fa in modo concreto, cioè prevedendo incentivi alle assunzioni. Purtroppo non si tratta di una misura strutturale, in quanto destinata a scadere il 31 dicembre, il che rischia di ridurne l’efficacia. Servirebbe più coraggio per affrontare il problema dei Neet, e adottare un approccio multidimensionale: oltre a misure come questa, si dovrebbero prevedere programmi di istruzione e formazione ad hoc, ma rispondenti alle esigenze del mercato; bisognerebbe rafforzare gli sportelli del lavoro e incentivare le attività di orientamento e formazione dei giovani; sostenere le partnership tra settore privato e istituzioni educative, tra scuole, università e aziende; servirebbe offrire opportunità pratiche di apprendimento sul campo; puntare su una politica del self-made incoraggiando e promuovendo l’imprenditoria giovanile. Insomma, per risolvere un problema strutturale bisogna puntare su misure strutturali. Il rischio che si corre è di sprecare le energie e il talento dei giovani, soprattutto al Sud.