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15/04/2024 107
GIOVANI E LAVORO: IL LAVORO ALL’8° POSTO NELLE PRIORITÀ DEI GIOVANI.

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Nel Report FragilItalia “I giovani e il lavoro”, realizzato dall’Area Studi Legacoop e Ipsos, gli under 35 considerano il lavoro come fonte di reddito, un mezzo per vivere, e che nella scala delle priorità delle nuove generazioni è solo all’ottavo posto. Ma soprattutto il lavoro non è tutto e deve essere dignitoso, flessibile, su misura. 

Un cambio di prospettiva rispetto alle precedenti generazioni e al tradizionale binomio lavoro-identità: il lavoro è considerato in prevalenza una fonte di reddito poi un diritto e solo in ottava posizione è un modo per affermare la propria indipendenza.  Per la GenZ, i nati tra il 1997 e il 2012, e per i Millennial, i figli degli anni 80 e 90, la realizzazione di sé si trova oltre la professione. Si tratta di un cambiamento nell’idea stessa del lavoro da parte dei giovani, determinato dal mercato del lavoro stesso: prevalgono valori come il rispetto (50%), l’onestà (44%), la libertà (42%), l’amicizia (41%), il senso della famiglia (36%). Inoltre, nel loro sguardo al futuro, i giovani manifestano un’esigenza di sicurezza (30%), uguaglianza (29%), stabilità (26%), ecologia (23%), innovazione e giustizia sociale (21%) e indicano i maggiori problemi della società moderna nella mancanza di prospettive per i giovani e di stabilità nel lavoro (32%), nella scarsa attenzione all’ambiente e al cambiamento climatico (29%) e nella mancanza di riconoscimento del merito (26%).

Difatti dall’indagine si delinea una generazione fragile, spaventata dalle dinamiche del mercato e soprattutto dallo spettro dello sfruttamento lavorativo, un timore comprensibile che affonda le sue radici nell'idea che negli ultimi anni il mercato del lavoro sia diventato un ambiente ostile ai giovani e per i giovani.

Il lavoro perde la sua centralità in quanto tale ed è considerato solo come strumento utile ad accumulare risorse e a realizzarsi fuori dal mondo professionale. A ciò si connette l’orientamento a cambiare lavoro con più facilità, in funzione della ricerca delle condizioni migliori, soprattutto per i giovani con competenze elevate. In breve, il mito del lavoro a lungo termine ha perso il suo fascino a favore di una retribuzione migliore, di benefit e vantaggi adeguati e della possibilità di lavorare in smart working. Insomma, i giovani cercano un buon lavoro che non occupi il tempo libero. Dimostrazione di come il tempo sia diventato un valore nel mercato del lavoro.